La partecipazione di autrici e autori di ogni età alla nona edizione del Concorso 88.88 ha confermato il gradimento che nel tempo il nostro concorso ha raggiunto.
Anche quest’anno la sfida degli 8.888 caratteri è stata raccolta da chi ama la scrittura breve e desidera mettere a frutto la propria creatività. Abbiamo ricevuto storie che hanno lasciato in chi le ha lette e valutate un segno, un sorriso, un brivido, un’emozione indelebile.
Sia a coloro che hanno partecipato per la prima volta al concorso, inviando uno oppure due racconti, che a coloro che considerano 88.88 una bella consuetudine da rinnovare vanno i nostri affettuosi ringraziamenti.
Per la seconda volta, accanto ai partner storici Aurora – Aurea Signa – Officina della Scrittura, è presente come partner Grafiche Tassotti. Costante è stato, da parte di tutti loro, il supporto e la disponibilità durante il periodo di svolgimento del concorso, attività per le quali li ringraziamo di cuore.
Figure che, dietro le quinte, compiono un lavoro importantissimo e delicato: sono i componenti della commissione giudicatrice a cui spetta il compito di leggere e valutare i racconti. A loro va la nostra riconoscenza per la passione, il tempo e l’impegno dedicato.
Questa la classifica dei racconti premiati, dal primo all’ottavo posto:
1) All’alba vincerò – Aurora Vannucci – 17 anni – Parma – Il mostro dorme, dorme come Polifemo, si riposa, il mostro, in attesa di mangiare le sue vittime, di uccidere, di far prigionieri. Polifemo dorme fino a quando Ulisse, l’eroe che vive dentro ognuno di noi, s’alza una notte, prende il violino e fugge suonando un allegro motivetto, e Polifemo resta con un palmo di naso perché non dobbiamo dimenticarci che il mostro non sa fare altro che quello che fa, e non si aspetta che qualcuno, all’alba, finalmente possa vincere.
2) Peperoncini Rossi – Francesca Martano – Chieri (Torino) – Le storie d’amore non sono sempre a lieto fine, e in qualche posto nel mondo ci sono persone che non sanno arrendersi all’evidenza. Diventano violente, covano vendetta, giurano vendetta, aspettano di sfamarsi con quel gusto amaro. Un racconto che colpisce come una staffilata al cuore per un finale sconvolgente, nonostante la bellezza e il sentimento puro dei due protagonisti, giovani, vivi, felici. Una storia scritta con eleganza e dolore.
3) La wild card – Alessandro Beriachetto – Bagnolo Piemonte (Cuneo) – La vita è una lunga partita che va giocata sempre nel pieno delle nostre forze. E’ quello che ci mantiene all’erta, è ciò che serve per poter dire: vedete? sono ancora vivo. In certi casi bisogna mandare tutto quanto a quel paese, per poter vincere davvero, e poter dire a qualcuno che questa volta abbiamo vinto, insieme, di nuovo. Un racconto che tiene con il fiato sospeso, fino alla fine, e alla fine si gioisce con il vincitore, lo si ama e si abbraccia il suo coraggio, che è un po’ anche il nostro.
4) Lo sciopero dei gatti – Arturo Caissut – Cervignano del Friuli (Udine) – Se pensiamo che gli animali non sappiano farsi valere è solo perché siamo disattenti, non vogliamo capire, non sappiamo comprendere i segnali, e capita che quegli stessi animali prendano decisioni inaspettate. I gatti possono scioperare per rivendicare i loro diritti di amici indipendenti e fedeli, ma il messaggio è chiaro: cambiare in meglio l’esistenza di qualcuno serve a tutti noi. Un racconto arguto e leggero. Una grande lezione di vita.
5) Ti avrei chiamato Agnese – Wilma Avanzato – Chivasso (Torino) – Per poter vivere bene a volte occorre nascondersi, e per nascondersi perfettamente non c‘è modo migliore che restare in bella vista. Agnese è nascosta al mondo restandoci dentro, immersa in una comunità che non riuscirà mai a capire chi sia veramente. Un racconto bello, dolce e delicato, scritto con maestria e ironia.
6) Fiori di carta – Sandra Frenguelli – Perugia – La poesia è simbolo di libertà. Lo è sempre, da sempre. La poesia è rivoluzionaria, e fa paura. Fa paura a chi non capisce, ai dittatori, ai prepotenti, agli ignoranti e a tutti coloro che in una poesia non vedono altro che parole. Serve un grande cuore per scoprire che la poesia è molto di più. L’eroina della storia, Nadia Anjuman, morta per mano del marito oppressore,
non era una poetessa, ma nella poesia ha trovato il coraggio di far sentire la sua voce.
7) Milordo – Roberto Leoni – Roma – Le apparenze ingannano, non ti fanno capire chi c‘è davanti a te, non ti fanno comprendere neanche chi è tuo padre. Pensi di conoscere quell’amico che ammiri tanto, e pensi di conoscere il tuo genitore, uomo piccolo, un po’ dimesso, senza carattere, e quando la verità viene a galla, ecco che può sconvolgerti. Scritto con una bellezza immediata, piena di vigore, che conquista e si lascia leggere con piacere.
8) Avevamo imparato ad andare in bicicletta – Paolo Ponti – Vinovo (Torino) – I ricordi, i pensieri, i desideri soddisfatti, quelli mancati, le ore trascorse insieme, i momenti di lontananza, le malattie condivise, i nuovi inizi, come imparare di nuovo ad andare in bicicletta, a pedalare, ad ansimare su per le salite. Restare vicini fino all’ultimo sguardo, con la speranza di farsi compagnia ancora un po’, sempre uniti, uniti per sempre. Un racconto che sa di memoria, di giovinezza e di grande forza, quella dell’amore che mai finisce.
Ai vincitori vanno le nostre più vive congratulazioni.
In aggiunta ai racconti classificatisi dal primo all’ottavo posto, l’Associazione culturale Yowras ha deciso di evidenziare altri otto racconti che si sono distinti per lo stile, il tema trattato o le soluzioni narrative adottate, e a cui è stata assegnata, ex aequo, una menzione speciale.
Questo l’elenco, in ordine alfabetico per autore, dei racconti a cui è stata assegnata la menzione speciale:
- La concavità del sacro – Domenico Loddo – Motta San Giovanni (Reggio Calabria) – E’ difficile pensare che possano esistere gli ostetrici. E invece no. In questo racconto un uomo che esercita questa professione viene incaricato di effettuare un’operazione molto pericolosa e particolare: deve fare nascere una bomba a mano. L’ironia della situazione stempera il dramma, si scorrono le righe con voracità, come in un film ad alta tensione. La speranza è lì, in fondo, o per meglio dire, là fuori.
- La partita – Giorgio Marconi – Cerveteri (Roma) – L’amicizia è un po’ come l’amore: se è sincera, dura anche dopo la morte. Non è vero che se si muore si perde tutto. Un amico resta nei nostri ricordi, resta negli occhi, nei momenti vissuti insieme anche da antagonisti, e una partita, non importa a cosa si sta giocando, continua anche dopo, anche se si è rimasti soli a giocarla. Il racconto ci regala la voglia di rivincita, quella senza livore, quella che mantiene accanto a noi l’amico di sempre.
- In quattro e quattr’otto – Mauro Martini – Roma – Non è facile vivere da numero, e chiamarsi Ottavio, e non è facile vivere con questo senso ordinale nei documenti, sulla faccia, nel cuore e nella propria storia. Poi, l’ottavo giorno di scuola si incontra la donna della propria vita, che non poteva che chiamarsi Settimia. Un racconto che ammanta la lettura di delicatezza e ci fa pensare che, a volte, gli scherzi che la vita ha in serbo per noi nascondono proprio quella felicità che stavamo aspettando.
- Il binario 16 – Sandra Puccini – Quarrata (Pistoia) – Firenze, come molte altre città, ha subito l’umiliazione del ghetto e la violenza della deportazione degli ebrei da parte dei nazisti. Il binario 16 è il punto di svolta, il luogo nel quale le vite si dividono e due amici possono incontrarsi per un breve scambio di parole, l’attimo nel quale uno dei due sa che la vita da salvare è quella dell’altro. Un racconto che narra di un’amicizia profonda che resiste anche quando la ferocia umana travolge tutto. Per ricordare e fare sì che non accada mai più.
- Il Natale d’autunno – Yuri Salvo’ – Stanghella (Padova) –
Le fate esistono, ci mettono alla prova, rendono tutto migliore, ma solo se noi sappiamo meritarci quel pizzico di magia che ci colora la vita. Ogni volta che incontriamo una fata dobbiamo solo osservarla con attenzione per riconoscerla, nonostante le apparenze. La fiaba di un piccolo paese dove la gentilezza e la condivisione sono di casa, e al quale la fata Selena farà dono di un Natale fuori stagione.
- L’ultimo caduto – Federico Schiavone – 12 anni – Torino – Le guerre finiscono, ma fino all’ultimo minuto la guerra è la guerra. E’ come nei film: non finisce fino a quando non è finita. L’ironia della vicenda è rimarcata dal fatto che si può morire solo per pura curiosità, solo per capire se il nemico si è accorto che non è più il tempo di combattere. Un racconto delicato e profondo, nel quale la morte è un lento addormentarsi, portando nel cuore ancora un senso di felicità.
- Stasera io non mangio! – Elena Tarditi – Lomello (Pavia) – La tavola chiama, ma ad un certo punto bisogna fermarsi, oppure no? Il dialogo famigliare si dipana fra la coscienza di aver esagerato a pranzo e dunque, saggiamente, si decide di mantenersi leggeri. Ma la vita tende trappole, prepara misteri, fa dire cose strane e fa ritrattare le intenzioni. Un racconto che coinvolge e diverte, una storia d’amore tra piatti e fornelli, che profuma di casa, di sugo al pomodoro e di sorrisi.
- Rose rosse – Ornella Zambelli – Calolziocorte (Lecco) – Il coraggio. Quello che serve nella vita è il coraggio. Quello di vivere, quello di capire, di accettare, di fuggire quando serve. Fuggire dalle violenze domestiche, fuggire per ricominciare a vivere. Questo racconto tocca le corde del cuore, ci fa trepidare nell’attesa di un inizio, un nuovo inizio che segna il concludersi di un rapporto esaurito, dal quale uscire di corsa senza voltarsi indietro.
Festa di Premiazione
La Festa di Premiazione avrà luogo presso il
Salone Internazionale del Libro
Lingotto Fiere – Via Nizza, 294 – Torino
domenica 21 maggio 2023 alle ore 13.00 presso la Sala Argento.
Saranno presenti i componenti della commissione giudicatrice, un rappresentante dei partner Aurora penne e Grafiche Tassotti, alcuni componenti della nostra Associazione culturale.
Al termine della Festa di Premiazione vi sarà un ulteriore momento di incontro dedicato ai giudici, ai vincitori e ai partecipanti presso lo stand di Officina della Scrittura (Oval – stand T173). Una piacevole occasione per porgere ancora qualche domanda alle autrici e agli autori.
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Nota bene: Non è in alcun modo prevista da parte dell’Associazione culturale Yowras la pubblicazione o la comunicazione di classifiche oltre l’ottavo posto.
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Ogni partecipante il cui racconto è stato ammesso/i cui racconti sono stati ammessi riceverà via mail le notizie riguardanti la pubblicazione dell’elenco dei vincitori.
Tali aggiornamenti saranno pubblicati sul nostro sito www.yowras.it